Il cerchio (intorno al collo) si stringe!

Nel 1989, alla caduta del muro di Berlino, si pensò che un’altra fetta di pianeta fosse entrata a far parte del mondo “libero”, occidentale. Finiva il famigerato (e impropriamente detto) comunismo e tutti si anelava ad un mondo migliore, un mondo in cui il nemico numero 1 era stato sconfitto. Pochi mesi dopo però si trovò il sistema di far vuotare gli arsenali da bombe e bombine grazie alla prima guerra irachena. Dopo 50 anni in Italia si tornò a parlare di guerra; ma era una guerra col make-up, una cosiddetta “operazione di polizia” e di “peacekeeping”. Belle parafrasi per pratiche abiette.

Grazie alle politiche lungimiranti portate avanti da petrolieri senza scrupoli divenuti – accidentalmente – presidenti degli USA e dalla pletora di governanti proni ai comandi USA-NATO, si giunse gradualmente ad infuocare praticamente tutto il Medio Oriente: oltre all’infinito conflitto israelo-palestinese (che vide proprio in quegli anni tentativi da entrambe le parti di divenire ad accordi), si arrivò a infiammare l’Iraq, l’Afghanistan, il Pakistan, il Kuwait. Come se non bastasse, nel tempo siamo arrivati a destabilizzare Libia, Siria, Turchia. Insomma, gran parte del Medio Oriente aveva a che fare con disordini endogeni: senza dubbio una fantastica pubblicità per l’Occidente liberale e democratico.

Un’altra parte di Potere pensò bene intanto di attaccare quelle libertà conquistate con secoli di rivoluzioni, lotte, guerre, morti e soprusi: la libertà della gente era troppa ed anche la gente stava diventando troppa: Infatti in pochi anni la popolazione mondiale crebbe di 2 miliardi e ognuno si arrogava il diritto di vivere bene, in salute, in ricchezza; ovviamente quasi nessuno (statisticamente) riuscì ad arricchirsi e vivere bene TRANNE che le solite elites dietro le leve del potere. Loro sì che riuscirono a coronare il sogno di diventare ancora più schifosamente ricchi: e se la bilancia sale da una parte, cala dall’altra!

Bastò iniziare a tarpare libertà fondamentali quali il diritto al voto, esautorare i parlamenti a favore dei governi, accentrare presso istituzioni sovranazionali politiche economico-finanziarie, scalfire i diritti dei lavoratori, istillare la paura, destabilizzare, precarizzare, rendere legali e ubiqui i controlli su soldi, cose e persone, impoverire e scoraggiare il risparmio. Tutto questo è accaduto in modi diversi in tutti i paesi occidentali, ma è accaduto, col risultato che oggi, rispetto al 1989, siamo MENO liberi. Siamo controllabili da chiunque ovunque sempre, siamo “ricattabili” perché ormai esautorati del diritto al lavoro e sempre più poveri, le nostre scelte sono “scavalcate” da decisioni prese da enti lontanissimi e remoti (come la UE) e che spesso emanano decisioni unitarie da applicare a realtà diversissime tra loro. Siamo sempre meno persone e sempre più codici a barre.

Il colpo finale alle nostre libertà lo sta dando il terrorismo islamico: nessuno sarà disposto a rischiare la vita per poter tenere in vita Schengen, chiunque sarà disposto anche a spogliarsi del tutto pur di salire tranquillo su un aereo o un treno…pezzo per pezzo rimonteranno cancelli e sbarre intorno alla nostra vita per proteggerci dalla paura e per proteggersi da noi. Ci troveremo come polli in batteria a produrre a testa bassa con compensi da fame e spiati nell’intimo in ogni istante, ma nonostante ciò saremo ancora contenti di essere protetti, sicuri e controllati.