
Alla fine ha vinto di nuovo la politica ed i suoi vischiosi interessi: il candidato a sindaco di Sesto fiorentino, Lorenzo Falchi, ha rifiutato la richiesta di apparentamento avanzata da Maurizio Quercioli per contrastare più efficacemente il candidato PD Zambini al ballottaggio.
Il 68% della gente di Sesto ha detto una cosa in modo perentorio al primo turno: non vogliamo l’inceneritore, non vogliamo l’aeroporto, con qualsiasi mezzo necessario. Invece le speranze che i desideri della gente fossero, una tantum, ascoltati si sono infranti ieri sera col rifiuto di Falchi; senza dubbio egli non arretrerà di un millimetro su inceneritore e aeroporto (se lo facesse rischierebbe il linciaggio!), ma non se l’è sentita di tenere dentro la sua giunta elementi “estranei”, possibili mine vaganti su altri temi del programma; non se l’è sentita di dover cedere qualche poltroncina alla coalizione, di fatto sconfitta, di Quercioli: la valutazione di opportunità politica è ineccepibile, molto probabilmente il 99% di altri candidati al posto suo avrebbe fatto la stessa cosa…si deve considerare però l’eccezionalità dell’evento che è accaduto a Sesto al primo turno, dove per la prima volta il PD non passa in scioltezza ma addirittura rischia di restare a bocca asciutta, e trarne quindi le eccezionali conseguenze: 2 persone su 3 avrebbero voluto spazzare via ogni traccia di coloro che propugnano l’ineluttabilità e la bontà di inceneritore e aeroporto grazie ad un accordo storico che avrebbe quasi sicuramente blindato la vittoria.
Invece si è voluto perdere quest’occasione e restare ancorati agli interessi politici, legittimi ma quanto meno impopolari: già su Facebook ho letto di molte persone sostenitrici di Quercioli che al secondo turno, visto il rifiuto di Falchi, non andranno a votare ed ho visto anche sostenitori di Falchi infastiditi da questa occasione persa.
Forse Falchi vincerà comunque (anche perché spero che il ragionamento ebete di chi non va a votare al secondo turno per ripicca sia limitato a poche persone!), ma avrebbe potuto trionfare non solo alle urne, ma soprattutto nel cuore e nell’immaginario dei sestesi.