Coraggio e intuizione alle Ex Scuderie delle Cascine

La serata inaugurale di Platform A 35 avvia la cinque giorni di danza e arte visiva promossa da Fabbrica Europa.

 

Le Ex Scuderie Granducali nel parco delle Cascine, struttura settecentesca che dialoga con la ex Palazzina Reale, ora sede delle Facoltà di Agraria che le sta di fronte, rappresenta uno dei tanti spazi della città a volte sconosciuti agli stessi fiorentini.  Del resto è il Parco delle Cascine stesso che al solo nominarlo provoca nei fiorentini le più disparate reazioni: dagli apprezzamenti più profondi per l’atmosfera di civile convivenza che il Parco offre a chi per le sue passeggiate domenicali lo preferisce alle gallerie dei centri commerciali, all’indignazione più vigorosa per il supposto degrado che a detta dei giornali caratterizzerebbe le Cascine, passando per le allusioni più maliziose sulla fauna notturna del parco già descritta da Oduardo Spadaro che ne parlava cantando le piccanti movenze “delle donnine di Firenze”. Eppure chi  il Parco delle Cascine ha il coraggio di frequentarlo invece di evitarlo, non può non constatare quanto negli ultimi anni le cose stiano cambiando. Da marginale terra di nessuno, le Cascine stanno tornando ad essere uno spazio al quale chi vive a Firenze, a prescindere che vi sia nato o meno, non intende rinunciare.

Proprio nel segno di questa rinascita, nel 2013 i locali delle Scuderie vennero adibiti a  centro visite “di orientamento e attrazione del pubblico ” per valorizzare la promozione delle iniziative artistiche, sportive e naturalistiche legate al Parco. Recentemente la Fondazione Fabbrica Europa si è aggiudicata il bando per la gestione dei locali delle Scuderie con l’intenzione di crearvi un centro polivalente di ricerca artistica e comunicativa.

E così Platform A 35, il laboratorio di danza e arti performative che in questi 5 giorni si svolge nei locali della palazzina Ex Fabbri, rappresenta uno dei primi coraggiosi passi mossi da Fabbrica Europa per restituire alla città uno spazio d’incontro, d’intrattenimento e riflessione culturale. Ogni sera giovani coreografi e perfomer si esibiranno nelle stanze delle Scuderie in un percorso che guiderà gli spettatori nei diversi ambienti del complesso. E la serata inaugurale di ieri ha subito dato a chi vi è intervenuto l’idea delle potenzialità di questo spazio.

Il percorso inizia dalla Sala Mostre del Centro Visite dove Agnese Lanza e Giulia Rivera ci attendono con In-ti-mo:

Le due performer inziano l’esibizione con l’indossare ordinari abiti quotidiani, perché sarà proprio sui suoni aritmici del quotidiano, dal vento che sferza in una giornata uggiosa ai rumori del traffico cittadino che i loro  corpi cercheranno di trovare ritmo, significato, armonia. Una ricerca di bellezza ma anche di strumenti comunicativi con i quali dialogare reciprocamente, scoprire e scoprirsi.

Per assistere alla seconda esibizione della serata dobbiamo spostarci nella grande Sala Polivalente dove incontriamo il danzatore yemenita Evyatar Said. La performance ideata per lui dalla coreografa Israeliana Shira Eviatar rappresenta a nostro modesto parere il momento più interessante della serata.

Qui è messa in scena la tematica del controllo sul proprio corpo e sulla propria espressività, ma soprattutto la perdita di tale controllo: l’insorgere dei segnali che tradiscono l’ansia e il conseguente tentativo di mascherarla in licenza volontaria, o in qualsiasi altra cosa sia socialmente accettabile. Come la forsennatezza della danza o l’estasi religiosa.

E poi su, all’ultimo piano della Palazzina Ex Fabbri, nella Sala Lab per Mutamenti di Isabella Giustina.

Uno studio forse più classico, basato su un concetto molto diretto: i mutamenti evolutivi non seguono necessariamente una linea progressiva. E il tanto osannato progresso non è un crescendo verso l’alto ma bensì una ragnatela di vettori che fanno contorcere il corpo su se stesso, lo trascinano lungo la superfice orizzontale, lo fanno sbocciare  per poi ritornare ad appassire, dispongono le sue membra in pose di straordinaria bellezza ma che tuttavia potrebbero essere destinate a involvere nuovamente. Semplice il messaggio, canonico il commento sonoro, ma perfetta e ipnotica l’esecuzione di Isabella Giustina.

L’ultimo appuntamento della serata è di nuovo nella Sala Polivalente al piano terreno, si tratta di Re- Garde, una riflessione sul senso della vista, con Francesco Colaleo e Maxime Freixas.

Due uomini, adorabile coppia di ingranaggi gemelli e per questo litigarelli. L’ironia di essere l’uno lo specchio dell’altro, un continuo scambiarsi il ruolo di burattinaio e marionetta.  Uguali ma molto diversi, singoli eppure coppia, coraggiosi al punto da mescolare senza vergogna la tecnica di danzatori all’immediatezza della comicità vaudeville.

 

Ecco un esempio di quello che vi aspetta da ieri sera fino al 2 giugno ogni sera presso il PARC alle Ex Scuderie delle Cascine. L’incontro con l’originalità e il coraggio di tanti giovani artisti, l’occasione di approfittare di uno spazio urbano che, ne siamo sicuri, avrà molto altro da offrire in futuro.

 

 

David Della Scala

 

Per il programma completo di Platform A35: www.fabbricaeuropa.net