Notte dopo gli esami: Wikipedia oscurata.

Una serata fra amici, quattro chiacchiere, un po’ di dischi e all’improvviso ci rendiamo conto che nessuno intorno al tavolo si ricorda il nome del chitarrista che sostituì Ritchie Blackmore nei Deep Purple. Vediamo: era biondo, aveva i capelli lunghi; qualcuno il nome ce l’ha sulla punta della lingua…ma proprio non ci viene in mente. Ok, niente panico, siamo adulti e ancora ci ricordiamo dei bei tempi in cui se ti veniva un dubbio in piena notte, dovevi per forza aspettare la mattina dopo, quando la biblioteca, il negozio di dischi o l’amico sapientone sarebbero stati aperti e disponibili a fornirci tutta la conoscenza di cui avevamo bisogno. Così per quanto le mani ci prudano sullo smartphone, da adulti accettiamo di non ricordarci quel nome. Pensiamo ad altro, la serata continua e poi finisce, ci salutiamo e ognuno torna a casa sua.

Passano appena trenta minuti e i nostri cellulari vibrano: messaggi in arrivo. Si assomigliano tutti, ma ne trascrivo uno a caso:

“Ciao ciccio, si chiamava Tommy Bolin il chitarrista. Ma a te ti funziona Wikipedia?

No, stanotte Wikipedia non funziona. O meglio: non funziona Wikipedia Italia che da stamani mattina ha scelto di oscurare le sue pagine per protesta in vista della seduta del Parlamento UE del 5 luglio. Domani, infatti, gli europarlamentari dovranno decidere se accelerare l’approvazione della direttiva sul diritto d’autore. Direttiva che, secondo l’Enciclopedia libera, limiterà la libertà online.

La direttiva includerebbe due disposizioni:

  1. La pubblicazione di un cosiddetto snippet – un link con una manciata di caratteri di anteprima – di un articolo di un giornale online rappresenta una forma di utilizzo dei diritti d’autore con la conseguenza che necessita di un’autorizzazione e del pagamento di un compenso all’editore.
  2. I cosiddetti intermediari della comunicazione ovvero i soggetti che consentono la pubblicazione online di contenuti prodotti dai propri utenti hanno bisogno di una licenza per svolgere tale attività e devono, comunque, dotarsi di specifici filtri automatici capaci di identificare e bloccare la pubblicazione di ogni contenuto coperto da diritto d’autore in mancanza di un’adeguata licenza.

 

Per farla breve: il caricamento di contenuti on line da parte di singoli utenti, ovvero editori non riconosciuti sembrerebbe violare le attuali disposizioni sul diritto di autore e di conseguenza le enciclopedie on line come Wikipedia o piattaforme di software in open source come GitHub sarebbero non in linea con le leggi del copyright regolamentate dal controverso Articolo 13.

Wikipedia in segno di protesta ha sostituito tutte le fonti online italiane con un messaggio ai propri lettori dove si legge: “Anziché aggiornare le leggi sul diritto d’autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell’informazione, la direttiva minaccia la libertà online e crea ostacoli all’accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni. Se la proposta fosse approvata, potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca”.

Ad oggi la proposta ha registrato anche il disaccordo di oltre 70 studiosi informatici, tra cui anche il creatore del web Tim Berners-Lee, 169 accademici, 145 organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica e di Wikimedia Foundation.

Sebbene le pagine oscurate del sito italiano di wikipedia  siano comunque disponibili nell’app per dispositivi mobili, la controversia legislativa ha subito generato un’alzata di scudi della componente 5 Stelle dell’attuale Governo italiano, da sempre attenta all’evoluzione dell’informazione on line.

Oggi Isabella Adinolfi, europarlamentare M5s, ha annunciato: “Il gruppo Efdd ha presentato istanza di voto in plenaria sulla direttiva copyright. Grazie a questa richiesta il Parlamento europeo giovedì 5 luglio dovrà decidere se riaprire il dibattito e concedere dunque la possibilità di presentare emendamenti come da noi auspicato.”

In linea con i 5 stelle anche l’europarlamentare Pd Daniele Viotti: “Sulla direttiva sul copyright voterò contro e chiederò il ritiro in commissione per ridiscutere l’intero provvedimento. In particolare l’articolo 13, se fosse approvato, chiederebbe a tutte le piattaforme, ma anche a tutti siti, compresi quelli più piccoli, di fare un controllo preventivo su tutti i contenuti. Non si tratta di non difendere il diritto d’autore, che va assolutamente tutelato, ma farlo con strumenti che siano nuovi e non limitativi della libertà di tutte e tutti noi su internet”.

Insomma, apriti cielo. Che la posizione di Wikipedia fosse ambigua si era già presagito da tempo. Lo annunciavano sia le sommesse richieste di finanziamento volontario agli utenti che da qualche anno comparivano al caricamento delle sue pagine quanto gli ammonimenti dei professori del liceo ai loro maturandi:

Non bisogna credere ciecamente a ciò che c’è scritto su wikipedia.

Niente di più giusto. Ma se fino a ieri il contenuto di Wikipedia non era certificato, da oggi, vada come vada, non sarà più… vero.

P.S: Type Tommy Bolin on Google Search Engine. Oi!

 

David Della Scala