Cenerentola: un’ opera buffa… in trionfo

 

 

La Cenerentola, ossia la bontà in trionfo di Gioachino Rossini debutta al Teatro del Maggio.

 

Di Elena Santoni

 

All’apertura del sipario gli spettatori si trovano davanti a uno scenario da fiaba: i toni pastello e l’ambientazione settecentesca  ci introducono nel mondo di Cenerentola (interpretata dal contralto Teresa Iervolino)…un mondo  fatto di libri e sogni.

L’opera, che differisce dalla fiaba di Charles Perrault per alcuni dettagli (la scarpetta diventa un braccialetto, e la “fata madrina” veste i panni di un fedele servitore del principe), è uno dei più classici esempi di melodramma buffo in pieno stile rossiniano (a cui appartengono, tra le più famose, anche Il barbiere di Siviglia e L’italiana in Algeri): travestimenti e intrecci di trama, rivelazioni e un lieto fine fanno della Cenerentola un’opera che non annoia, nonostante la durata di quasi tre ore.

Non mancano delle simpaticissime gag tra i personaggi comici dell’opera, Don Magnifico (patrigno di Cenerentola, interpretato da Luca Dall’Amico), Dandini (Christian Senn, nei panni del servitore del principe) e le sorellastre Clorinda e Tisbe (Eleonora Bellocci e Ana Victoria Pitts). Complice la musica del Maestro di Pesaro, lo spettatore ha l’occasione si estraniarsi dalla realtà per rimanere coinvolto in quell’atmosfera fiabesca che la regista Manu Lalli è riuscita perfettamente a trasmettere.

Come nell’opera di Puccini (Le Villi) in cartellone il mese scorso, anche in questo caso il Teatro si avvale del corpo di ballo; una scelta azzeccata che contribuisce a fare dell’opera una chicca sempre più rara in questi ultimi tempi.

La Cenerentola, in replica fino al 14 novembre al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, diretta da Giuseppe Grazioli con la regia di Manu Lalli è un’opera che riesce a meravigliare ancora una volta chi è oramai avvezzo al genere, ma anche a far innamorare chi si confronta con esso per la prima volta, riuscendo a far tornare tutti bambini per una serata.