E il teschio di Yorick parlò…

Le Viedelfool danno voce al teschio di Yorick al Teatro Mila Pieralli

 

Di David Della Scala

Nella tradizione popolare Amleto ha nelle mani un teschio mentre pronuncia le parole “essere o non essere”. Ora, per quanto faccia sorridere chi la ritiene materiale da parodia cialtronesca, questa immagine è frutto di un cortocircuito semantico non solo  perfettamente comprensibile all’interno di un dramma dove i piani temporali,  psichici e materiali divengono interscambiabili, ma che anzi dimostra la grandezza dell’Amleto. Il fatto che nell’immaginario comune il celebre monologo del quinto atto sia pronunciato dal principe danese mentre osserva le orbite di quel teschio, in realtà disotterrato e già abbandonato a metà del terzo, non è altro che la prova di quanto la supposta complessità di questa storia sia stata invece pienamente recepita dall’intero genere umano che ha conferito all’Amleto il più grande riconoscimento immaginabile: una semplificazione iconografica che reso questo dramma patrimonio di tutti.

Ok, ma a chi appartiene quel teschio? Appartiene ad un buffone, Yorick. Yorick il matto, Yorick la cui follia è morta con lui molti anni prima delle vicende narrate nel dramma. Yorick che in questa storia dove i morti parlano, invece tace…        Oppure no?

 

Le Viedelfool, compagnia che da dieci anni rielabora, smonta e gioca coi simboli del teatro per renderli protagonisti di sempre nuove indagini concettuali e sociali porta al Teatro Studio di Scandicci il suo Yorick. Dalla profondità della terra nella quale il buffone di corte è seppellito, Yorick osserverà il dramma di Amleto facendo palpitare tutta la sua follia.

Un dramma parallelo, una vena sotterranea per chi ha ancora voglia di scavare nel senso del tesoro Shakespeariano.

 

Yorick

Un Amleto dal sottosuolo

 

con Simone Perinelli

drammaturgia e regia Simone Perinelli

aiuto regia Isabella Rotolo

musiche originali Massimiliano Setti

al violoncello Luca Tilli

disegno luci e scene Fabio Giommarelli

tecnico del suono Marco Gorini

costumi Laura Bartelloni – Labàrt Design

foto e video Manuela Giusto

produzione Fondazione Teatro della Toscana, Leviedelfool

con il sostegno di Pilar Ternera / Nuovo Teatro delle Commedie e ALDES / SPAM