Lo spietato ritratto del passato

 

Al Teatro di Rifredi torna La Bastarda Di Istanbul. Una storia, le sue protagoniste, il loro mistero

 

Di David Della Scala

Raccontare la nostra storia, perché è così difficile? Poeti, filosofi, narratori, veggenti, padri della patria, storici, comici… in tanti ci provano, ma alla fine tutti falliscono.  Perché? Perché il vero cuore di una storia è il suo mistero, quello che in una storia è il non detto e che detto non sarà mai. La storia, anche quella di un paese, è un tesoro che ricompensa chi si fa delle domande, non chi cerca risposte.

Badate bene: La Bastarda di Istanbul di Elif Shafak, non è solo un best seller che fa leva sul coolness di una Istanbul che per noi occidentali rappresenta “La porta verso l’oriente” o la culla di una specie di Narghilè Society dove ambientare civettuoli intrecci al femminile con un melograno in copertina tanto per attirare lettrici affamate di storie matriarcali. Ma bensì uno spietato ritratto di un paese e della sua inadeguatezza al passato, al presente e al futuro, nel quale le donne ricoprono con grazia e rammarico il loro ruolo atavico, naturale e crudele nella desolante, puntuale assenza della figura maschile.

E l’adattamento teatrale della Bastarda, in scena al Teatro di Rifredi, con la regia di Angelo Savelli restituisce pienamente questo aspetto del romanzo. Sebbene la presenza scenica di Serra Ylmaz si imponga nel dettare tempi e contrappunto nell’affabulazione di questa vicenda così complessa, non mancano altre belle prove attoriali: in particolare l’interpretazione di Valentina Chico di Zeliha, la sorella maledetta della famiglia, è appassionata e credibile, Monica Bauco diverte e trascina il pubblico nel doppio ruolo di Rose e Feride e la coppia delle giovani “bastarde” interpretate da Diletta Oculisti e Elisa Vitiello riesce a sciogliere con la sua freschezza determinati nodi narrativi.

Savelli riesce abilmente a comprimere le genealogie della famiglia turca dei Kazanci e dell’armena Tchakhmakhchian, lasciando respiro alla caratterizzazione dei personaggi, sottolineando il loro ruolo all’interno della storia. Particolarmente efficace è l’espediente di sospendere la recitazione dei personaggi per farli parlare in terza persona citando passi del libro: un dispositivo che arricchisce l’approfondimento psicologico e che rende omaggio ai ritmi originali dettati dalla penna della Shafak, avvalendosi della complicità delle bellissime video scenografie di Giuseppe Ragazzini, veri e propri tocchi di magia scenica degni di un libro animato.

In definitiva questo adattamento teatrale de La Bastarda Di Istanbul non è solo la condensazione di un grande romanzo e delle sue tematiche storiche e sociali, ma una narrazione a sè stante, rispettosa dell’originale e carica di un suo rinnovato mistero.

 

 

Da Giovedi 15 a Domenica 25 Novembre

PUPI E FRESEDDE-TEATRO DI RIFREDI

LA BASTARDA DI ISTANBUL

dall’omonimo romanzo di Elif Shafak
(traduzione di Laura Prandino-ed. Rizzoli)
riduzione e regia Angelo Savelli

con Serra Yilmaz
Valentina Chico, Monica Bauco, Marcella Ermini, Fiorella Sciarretta, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello, Riccardo Naldini,
video-scenografie Giuseppe Ragazzini | costumi Serena Sarti | luci Alfredo Piras | elementi scenici Tuttascena