Quei due adorabili amici volanti

Les Objets Volants incantano il pubblico del Teatro di Rifedi

Di David Della Scala

“Una volta ci divertivamo con niente” Immagino che questa frase vi suoni familiare. Be’ io l’ho sempre odiata, ma non tanto per la sua accezione noiosa e paternalistica, quanto per la sua totale mancanza di fantasia. Perché sin da quando avevo i brufoli ad adesso che ho la pancia, il mio più grande desiderio rimane quello di esser capace di divertirmi… con tutto. Anche ora, in questa stanza vorrei guardarmi intorno e afferrare un oggetto a caso, quella sedia ad esempio e provare a mettermici in equilibrio con un solo piede…anzi sapete cosa vi dico? Aspettate un attimo, che ci provo.

Va bene, mi sono fatto malissimo. Ok, ok ridete pure, ma avevo troppa voglia di tentare. Come mi è venuto in mente? Diciamo che la colpa è dello straordinario spettacolo che ho avuto la fortuna di ammirare stasera al Teatro Di Rifredi, dove gli oggetti volavano, roteavano e la cameretta di due adolescenti diveniva un meraviglioso circo colorato.

Sto parlando di Pop Corn, scritto e interpretato da Jean-Baptiste Diot e Jonathan Lardillier, ovvero… Les Objets Volants.

In un pomeriggio qualsiasi che dovrebbe essere dedicato allo studio, due amici si ritrovano e iniziano a distrarsi l’uno con l’altro. E così l’innocente divertissement nel prendere una pallina al volo si trasforma in una sfida: le palline lanciate in aria divengono due, tre, sei, dodici e la voglia di essere responsabili e studiosi se ne va. Spuntano le clave da giocoleria con cui inscenare parodici duelli alla Guerre Stellari e di lì in poi…vale tutto. Le lampade da scrivania vengono spente, riaccese, la scrivania stessa viene ribaltata.

E in questa stanza che grazie alla fantasia dell’adolescenza cambia di forma e potenzialità scenica impariamo a conoscere i due personaggi, differenti per carattere e abilità: Jonathan Lardillier, elfo piccolo e pungente e Jean Baptiste Diot, un solido gigante, tanto burbero quanto gentile. Lardillier e Diot giocano a rubarsi la scena per poi offrirsi l’uno alla fisicità dell’altro. Così il gigante si fa punzecchiare dall’elfo ma poi lo fa volteggiare accennando figure da danza acrobatica. Compaiono quindi i cerchi lanciati nell’aria, in un continuo logaritmo che ha dell’ipnotico, del sublime.

Diretto da Denis Paumier, creatore della compagnia Les Objets Volants, questo PopCorn pur basandosi sui linguaggi fondamentali della giocoleria, come il toss juggling ( il lancio e il rilancio in aria di strumenti quali palle e cerchi) utilizza queste tecniche per creare geometrie e immagini in movimento che si imprimano nella mente degli spettatori. E non si tratta solo di una dimostrazione di abilità, ma di una narrazione nella quale Jean Baptiste Diot e Jonathan Lardillier risultano credibili, addirittura adorabili.

La loro storia di amicizia e affinità conquista anche quando sul palco si verificano piccoli errori di esecuzione e coordinazione: una pallina che sfugge alla presa e che viene prontamente recuperata non fa che restituire a chi guarda tutta la difficoltà della loro prestazione, strappando un sentito applauso di incoraggiamento da parte di un pubblico che oramai fa il tifo per loro, in questo spettacolo a metà tra la prova agonistica, il visual theatre e il racconto per immagini.

Un affetto e una fiducia che i due artisti ripagano nel finale con una mirabile, emozionante e poetica figurazione che richiama il Contact: un’incantevole gioco dove tre sfere nelle loro quattro mani disegnano una lancetta roteante di linee perfette.

Popcorn non è solo uno spettacolo di giocoleria, ma una vera e propria piece teatrale che alle parole preferisce il movimento, dove le geometrie tracciate dagli oggetti di scena equivalgono al gesto scrittorio di chi racconta questa piccola, semplice storia di anarchia e di amicizia.

LES OBJETS VOLANTS (FRANCIA)

POPCORN

scritto e interpretato da
Jean-Baptiste Diot et Jonathan Lardillier
drammaturgia Marie Yan – regia Denis Paumier
scene e luci Jonathan Lardillier