Tindaro Granata, il teatro italiano… e l’effetto che fa

 

Dopo l’annuncio della sua nomination al Premio Ubu come migliore interprete maschile, Tindaro Granata torna al Teatro di Rifredi con Antropolaroid

Di David Della Scala

 

Quella di Tindaro Granata è una storia che ha del suggestivo: classe 1978, nativo di Tindari (per l’appunto)  dopo essersi diplomato come geometra decide di prendere il mare. Si imbarca su Nave Spica, un pattugliatore d’altura dove per un anno lavora come meccanico d’artiglieria. Trasferitosi a Roma fa un po’ di tutto: il cameriere, il commesso in un negozio di scarpe, frequenta un corso di recitazione. Gli anni passano e questo giovanotto che non proviene da nessuna accademia ufficiale e blasonata sviluppa il suo talento, scrive spettacoli e li interpreta. Nel 2002  tenta un provino per Pulcinella con Massimo Ranieri. Tindaro si presenta teatralizzando la canzone “U pisci spada” di Domenico Modugno. E viene scelto per il ruolo di co-protagonista.

Poi…ahi! Un infortunio alla gamba lo costringe a sospendere la sua attività teatrale. Giusto il tempo di riprendersi ed ecco che il nostro è in quel di Milano, dove incontra Carmelo Rifici. E’ l’inizio di un sodalizio che lo porta a lavorare in diversi spettacoli: ”La testa del profeta”, per il Festival di San Miniato, “Giulio Cesare”, al Piccolo Teatro di Milano, “Fedra” di Euripide per il festival del Dramma Antico di Siracusa. Diviene infine direttore artistico dell’associazione Proxima Res.

Ora, so che in un articolo non è elegante redarre liste di premi senza condirle di punti e virgola, ma nel caso di Tindaro Granata si rischia di fare notte. Quindi tanto per darvi un’idea: premio dell’ Associazione Nazionale dei Critici di Teatro come Miglior spettacolo d’innovazione, premio FERSEN in qualità di Attore creativo, menzione speciale al concorso Borsa Teatrale Anna Pancirolli, premio Mariangela Melato come Migliore Attore Emergente, premio ENRIQUEZ per Drammaturgia per l’impregno civile, premio internazionale Orgoglio Siciliano nel mondo…

…e il premio Ubu che il suo Geppetto e Geppetto riceve nel 2016 come Migliore Novità Drammaturgica. Due domeniche fa, durante la trasmissione Piazza Verdi su Radio Tre sono state annunciate le candidature dell’ Ubu 2018 per il migliore interprete maschile: naturalmente c’è anche il nome di Tindaro Granata per la sua interpretazione ne La Bisbetica domata.

E allora, con tutto il rispetto per l’impegno e la devozione che hanno trasformato questo outsider in un solido e acclamato professionista, ci viene naturale chiedere: “Ma che ci fa Tindaro Granata al teatro italiano?

Di certo lo rende vivo. Il suo lavoro restituisce al teatro il ruolo di luogo del pensiero, del confronto tra pubblico e testo dove spetta al coraggio e all’intelligenza dell’attore fare da tramite.

In attesa del responso della giuria referendaria delle maestranze del premio Ubu che avrà luogo a Gennaio, Il Teatro di Rifredi ospiterà ad Aprile anche La Bisbetica Domata, ma il prossimo 15 dicembre l’attore siciliano calcherà il palco di Rifredi con lo spettacolo che nel 2013 ha fatto definitivamente apprezzare il suo piglio, la sua drammaturgia al pubblico: Antropolaroid.

Antropolaroid è un testo che sfugge a tutto quello che ci si potrebbe aspettare: uno studio antropologico? No, perché in scena ci sono delle storie tramandate e non scientifiche. Lo scatto di un’istantanea? Neanche perché una storia raccontata non è un fotogramma immobile. Una autobiografia, allora…meno che mai perché Antropolaroid è una storia raccontata dalle voci dei suoi personaggi, tutti interpretati da un unico attore. In Antropolaroid Tindaro Granata  sfiora la tecnica del “conto” dei pupari siciliani per disattenderla e disarmare il pubblico con il suo personalissimo ritmo. Granata fa piazza pulita degli schemi e poi col genio, tenta il Nuovo. Con la “N” maiuscola.

 

Proxima Res

ANTROPOLAROID

di e con Tindaro Granata

Suoni e Luci: Cristiano Cramerotti

Sabato 15 Dicembre, ore 21:00 al Teatro Di Rifredi