
“Audizioni” dal 24 al 29 Aprile al Teatro Di Rifredi
“Bisogna lottare per le cose che si amano.” Belle parole, senza dubbio. Ma purtroppo ”lottare” non implica solo impegno, dedizione e sacrificio. Significa anche essere disposti a sgomitare per emergere dalla calca, a incassare colpi bassi per imparare a sferrarne a nostra volta, a piegare gli altri per salire sulle loro spalle e così andare su, sempre più su. E quando si arriva in cima? Be’, si può guardare in basso e godersi la vista di chi nella calca si sta ancora dibattendo e che colpo basso dopo colpo basso, sta perdendo di vista il motivo per cui ha iniziato a lottare. Perché non c’è niente di più delizioso per chi da tempo ha rinunciato ad ogni passione, di vedere altri che vi rinunciano.
Ed è proprio questo il piacere che vuole riservarsi quell’invisibile regista che una mattina convoca sul palco due attori semi sconosciuti, spingendoli a gareggiare per ottenere una parte nel suo nuovo spettacolo. Due attori diversi, ma soprattutto due persone diverse: l’una emotiva, indomita e idealista, l’altro calcolatore, disincantato e pronto a qualsiasi tipo di abnegazione per ottenere la parte. Naturalmente tra di loro è subito guerra, per la gioia del sadico regista ma soprattutto del pubblico di “Audizioni”, il bellissimo spettacolo scritto e diretto da Alessandro Riccio e interpretato da lui e Gaia Nanni, in scena da ieri sera fino al 29 Aprile al Teatro Di Rifredi.
Se è vero che non c’è niente di più rischioso del teatro che parla di teatro, come del cinema che parla di cinema, è altrettanto vero che quando si è un funambolo, un kamikaze, o semplicemente Alessandro Riccio non solo la formula funziona, ma ogni rischio non fa che dare energia al testo e incollare gli occhi e il cuore del pubblico a quello che succede sul palco. E in “Audizioni”, Riccio il rischio lo affronta fino in fondo: il testo è pieno di citazioni, rimandi e perfino, fa quasi paura a dirlo, autocitazioni. Ma tutto funziona a meraviglia e sia il pubblico che quei nomi, quei monologhi teatrali li conosce perfettamente sia quello che invece li sente per la prima volta non può che fin dall’inizio dello spettacolo provare affetto per i due personaggi in scena.
Alessandro Riccio e Gaia Nanni insieme sono alchemici: intelligenti e appropriati nel toccare, smontare e rovesciare ogni dicotomia, da quelle caratteriali a quelle di genere. Le reciproche motivazioni che li rendono l’uno avversario dell’altra ci sono comprensibili, ma man mano che lo spettacolo va avanti sempre di più vorremmo vederli coesi contro quella mostruosa voce fuoricampo che nascosta dietro ad un riflettore, si diverte a umiliarli, a privarli di ciò che li accomuna e li rende vivi, reali: l’amore per quello che fanno. E stavolta, ci ripetiamo, sarà proprio quell’amore a spuntarla. Lo speriamo, lo vogliamo, ma sappiamo anche di non essere noi a dirigere quel gioco al massacro che fino alla fine ci lascerà partecipi e al contempo impotenti. Come davanti ai giochi dei gladiatori o, ahimè, alla finale di un talent show.
David Della Scala
TEDAVI ’98
AUDIZIONI
scritto e diretto da Alessandro Riccio
con Gaia Nanni e Alessandro Riccio (in voce Paolo Santangelo)
costumi Veronica di Pietrantonio
luci Lorenzo Girolami