
Dal 24 al 30 settembre, Contemporanea Festival -Le arti della Scena
Contemporanea Festival quest’anno arriva alla sua 16esima edizione. Una rassegna di eventi che conosciamo come attenta alle nuove forme di linguaggio artistico,teatrale, visivo, performativo. Insomma una realtà consolidata che ha saputo attirare negli anni l’attenzione di stampa e pubblico. Eppure agli organizzatori del Festival pratese e al suo creatore Edoardo Donatini, questo sembra non bastare.
Ci sono due modi per discutere, scrivere e maneggiare l’arte contemporanea. Il più semplice è condirla con complicati aggettivi o renderla oggetto degli ammiccamenti da parte del pubblico colto e degli addetti alla cultura, insomma lasciarla lassù, in una dimensione iperuranica dove gli eletti possono cantarsela e suonarsela . Il secondo modo, quello più difficile, è proporla a tutti come strumento di interpretazione del reale, del presente. E’ per questo che il festival ha sentito l’esigenza di proseguire il discorso iniziato nella precedente edizione , Vivere al tempo del Crollo. Una scelta filologica, etica e mi sia concesso dire, persino politica.
“Ogni individuo ha una visione soggettiva del crollo, un insieme di avvenimenti, fantasie, sogni, ma anche paure e catastrofi che possono appartenere al presente, al passato o a un tempo indefinito…” Scrive Edoardo Donatini “…ci siamo posti allora una serie di domande: può l’arte cogliere lo spirito di questi tempi e anticiparne le mosse? Può davvero essere un antidoto alla banalità? Qual è il suo reale impatto?”
E il confronto tra gli artisti, il pubblico e gli esperti sarà proprio il motore di Contemporanea 2018 che non solo metterà in scena artisti italiani e internazionali in differenti location di Prato (Il Teatro Fabbricone, Il Teatro Magnolfi, il Teatro Metastasio, il Fabbrichino, il Pecci, l’ex Chiesa di San Giovanni e altri ) ma organizzerà workshop e dibattiti.
Il crollo, la crisi, sono occasioni per ricostruire. Una concetto che ormai sembrerebbe già avere il sapore di un vecchio adagio, ma che se accompagnato ad una reale riflessione e all’umiltà di sapersi mettere in discussione può restituire all’arte la sua funzione sociale, lenitiva, scientifica. Renderla “contemporanea” davvero, al di là delle etichette.
David Della Scala
Informazioni e programma completo: